1)
La
DaD ha aiutato sia gli insegnanti che gli studenti a capire i loro limiti
organizzativi e informatici.
2)
Con
la DaD abbiamo scoperto che la scuola sa andare oltre: studenti ed insegnanti
lavorano molto più di prima, malgrado per entrambi non esista l’obbligo.
3)
In
due mesi di DaD la scuola ha fatto un balzo tecnologico di 10 anni.
4)
Per
la maggior parte degli studenti la DaD è stata un’opportunità: molti di loro
hanno imparato a studiare in modo diverso ed autonomo.
5)
Sono
utili mail, Google Classroom e Didattica di Spaggiari, ma alla fine solo con whatsapp
sei sicuro che le cose vengano viste da tutti gli studenti.
6)
Alla
DaD manca il feedback. Rimane comunque il dubbio di quanto realmente gli studenti
hanno capito.
7)
La
DaD di questo periodo è stato il corso di aggiornamento della scuola più
importante degli ultimi cinquant’anni… e forse l’unico veramente utile.
8)
La
DaD ha ampliato le differenze tra gli studenti più capaci ed autonomi e quelli
con difficoltà.
9)
Per valutare gli studenti basterebbe guardare
come spediscono gli allegati: storti, scuri, pesanti, a bassissima risoluzione,
…o che non arrivano mai.
10) È caduto Il mito per cui i ragazzi sono dei
nativi digitali ... forse si intendeva: “social digitali”!
11) Copiare nelle verifiche a distanza non è poi
così facile… ma stanno imparando.
12) Gli studenti che non possono permettersi degli
strumenti digitali sufficienti, difficilmente lo dicono.
13) La DaD aiuta la partecipazione e l’esposizione
degli studenti più timidi, quelli che di solito in classe faticano ad
esprimersi davanti al gruppo.
14) La DaD può essere un utile supporto educativo,
ma la presenza fisica è un’insostituibile dimensione propria dell’educare.
Senza tener conto che per alcune materie la DaD è difficile o addirittura
impossibile.
15) La regola del tre sembra funzionare bene per
la DaD: tre lezioni al giorno per gli insegnanti, tre per gli studenti e 33 minuti per lezione… oltre è faticoso e
crolla l’interesse.
Ruggero Da Ros